A nessuno piacciono, istigano, svalutano, sfidano e prendono in giro. Mettono in discussione l’autorità dell’adulto, genitore o insegnante, giovane o anziano, non importa. Il problema è che i bambini con questi atteggiamenti allontanano l’adulto e in particolare riducono la sua capacità di fermarsi e comprendere. Nessuno ha voglia di farsi prendere in giro o sentirsi dire sempre di no. È assolutamente normale infatti, se siamo davanti ad un bambino oppositivo, perdere la pazienza e fare o dire cose di cui poi ci pentiamo. Tuttavia l’oppositivitá è un modo di comunicare; poco funzionale chiaramente, ma i bambini vogliono comunicarci qualcosa e noi, come adulti, dobbiamo metterci nelle condizioni di accogliere.
Paradossalmente il lavoro più grosso dobbiamo farlo proprio noi grandi: quando siamo nelle condizioni psicologiche giuste possiamo davvero ridurre e gestire i comportamenti oppositivi. Se pensi di gestire questi comportamenti con ripicche, castighi, violenze e scontri, ti renderai presto conto che è uno spreco di energie mentali pazzesco.
Consigli di lettura:
Sono Elisa Brucoli, psicologa clinica e dello sviluppo.
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