In genere in questi casi ci sono diversi esiti: si manda tutti a quel paese e ci si dice "meglio soli che male accompagnati", interropendo i legami, oppure si finge e ci si forza a farsi piacere cose, luoghi e persone (spesso seguono sensi di colpa per l'aver finto...).
Perchè bisogna giustificarsi se abbiamo un'opinione o abbiamo dei gusti diversi da qualcun altro? Oppure, perchè le differenti vedute devono separare le persone invece di arricchirle reciprocamente? Non sono nè la prima né l'ultima a dire che siamo tutti diversi, e questo significa che ciascuno di noi ha i propri bisogni, passioni e necessità. Sapere cosa ci piace in realtà è un grandissimo passo verso il consolidamento della propria identità. Chiaro che fare sempre il bastian contrario può effettivamente allontanare gli altri; siamo esseri sociali e per natura ricerchiamo legami e connessioni con i nostri simili. La chiave forse è l'equilibrio, o meglio, l'essere assertivi: non c'è niente che non va in te e nei tuoi bisogni, esprimili all'altra persona senza colpevolizzarla o senza mancarle di rispetto. Chiediti se è possibile per te aprirti a nuove esperienze e provare ad essere curioso verso altri punti di vista ed esperienze, chiaramente se queste ti fanno sentire al sicuro e non violano i tuoi valori.
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