Come psicologa che accompagna le persone ad affrontare e gestire le proprie emozioni e ricordi dolorosi, come ad esempioaccade in un trauma, sento sempre più spesso una frase molto comune: "Mi sento in colpa a stare così, perchè so che ci sono altre persone che hanno vissuto situazioni molto più pesanti e dolorose della mia". Come se non ci si potesse permettere di soffrire altrimenti si è egoisti e soprattutto è come se ci debba essere una soglia universale per cui ha senso soffrire, altrimenti fatti un pianto e poi riparti con la tua vita come se niente fosse. Un po' rude, no? Può essere lodevole da parte tua pensare che anche gli altri soffrono ed è quindi importante validare e riconoscere le loro esperienze. Tuttavia devi anche anche a te stesso validazione e riconoscimento.
Spesso la mia risposta a queste affermazioni è sempre la stessa: il tuo dolore conta, sempre. Non puoi paragonare il tuo dolore e la tua sofferenza con la sofferenza che pensi possa essere vissuta dagli altri.È come se ti dicessi che non puoi essere felice perchè ci sono persone che sono più felici di te. Stai vivendo delle emozioni e delle sensazioni che per te sono reali; il tuo dolore è legittimo e hai tutto il diritto di richiedere cura e vicinanza.
Tu conti indipendentemente da ciò che accade agli altri.
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