Arriva una voglia irresistibile di mangiare qualcosa, solitamente è una schifezzina fatta di grassi/carboidrati/zuccheri (meglio ancora se tutto insieme). È capitato a tutti e di certo soddisfare questa voglia occasionalmente non è la fine del mondo. Il problema è quando questa voglia è molto frequente (influenzando anche il peso), prevede l’ingerimento di un quantitativo significativo di calorie e soprattutto, dopo averla soddisfatta, porta a senso di colpa e disgusto per sè stessi. Queste voglie improvvise, che stranamente compaiono nonostante si è sazi, non sono legate alla fame fisiologica, ma è una fame diversa, più emotiva.
Spesso ci si chiede quale sia la differenza tra fame emotiva e fame fisica. Distinguerle però non è semplice, bisogna allenarsi a cogliere i diversi segnali, ma iniziare a sapere che il segnale della fame è spesso collegato alle emozioni può aiutare a regolare l’assunzione di cibi poco sani per il nostro benessere. La fame non è solo sentire lo stomaco che brontola e mangiare la prima cosa che troviamo. Mangiare è un piacere, è stare insieme, è sicurezza. La correlazione tra fame ed emozioni non è casuale: parte tutto dal nostro cervello. Specifici cibi infatti si associano al “circuito cerebrale del piacere”, cioè quando ingeriti attivano specifici neurotrasmettitori (tra cui la serotonina) e aree cerebrali legate al rilassamento e al piacere. Se sono stanco, arrabbiato, nervoso, ansioso ecco che il cibo è un modo per farmi stare meglio. Se questo però mi genera nel lungo tempo malessere e senso di colpa, forse il cibo non è il modo migliore per regolare le mie emozioni. Il senso di colpa poi porta le persone ad avvicinarsi a diete rigide e poco equilibrate per “compensare il danno”, che però essendo così rigide fanno perdere facilmente il controllo. Durante i percorsi psy si impara a capire la differenza tra fame fisica ed emotiva e soprattutto a gestire le proprie emozioni in modo più funzionale. Questo ad esempio permette di perdere peso o mantenerlo costante e, in generale migliorare il proprio benessere psicofisico.