La scorsa settimana stavo aiutando G. a fare un esercizio di matematica. Ho prestato molta attenzione a lodare i risultati raggiunti. "Bravo che hai finito l'esercizio", "Ottimo che hai indovindato che formula usare". Non c'è niente di male in queste frasi e immagino che G. si sia sentito contento e soddisfatto nel sentirsele dire. Tuttavia queste affermazioni rinforzano limitatamente le strategie e le risorse utili dei nostri ragazzi, perchè ci concentriamo esclusivamente sul risultato,su ciò che è visibile duante il momento dello studio.
Infatti G. questa settimana è tornato da me per la solita sessione di potenziamento e non è riuscito a portare a termine l'esercizio e ha scordato delle formule. "Immagino di non essere tanto bravo in matematica", mi ha detto. Ha messo sul tavolo la matita e ha guardato fuori dalla finestra con uno sguardo triste e sconfortato. Ci siamo rimessi a fare l'esercizio dopo un pò di pausa e questa volta, invece di concentrarmi sul lodare i risultati ho voluto rinforzare il processo: "Vedo che ti stai impegnando molto per finire l'esercizio!", "Ottimo che nonostante le difficoltà stai cercando delle strategie per migliorarti". Anche se G. non sempre è riuscito al primo colpo a finire i compiti si è mostrato più paziente e più sicuro di sé perchè nonostante il risultato era comunque uno studente capace e ricco di risorse. Ecco che cambiare il modo in cui comunichiamo, modifica anche il modo in cui i bambini si sentono e si percepiscono.
Questa strategia di elogio ha permesso a tantissime famiglie con cui lavoro quotidianamente di vivere più serenamente il momento degli apprendimenti. Se desideri maggiori informazioni sulle strategie di studio o desideri una consulenza psicoeducativa contattami