Tutti provano dolore, e meno male, perché il dolore è un’importantissimo segnale che ci permette di regolare il nostro comportamento in modo da ripristinare uno stato di benessere o in generale serve a proteggerci. Certo, esistono delle condizioni genetiche come l’analgesia congenita che possono portarti a non sentire dolore, chiaramente oggi mi riferisco a chi non vive questa condizione, quindi possiamo concludere che la gran parte delle persone provano dolore. Il dolore è una esperienza spiacevole che non riguarda solo una sensazione fisica, ma si associa ad una complessa reazione che coinvolge anche aspetti emotivi e personali.
Il dolore cronico è una condizione che porta la persona a percepire dolore costante in una o più parti del corpo. Generalmente è una condizione che ricorre da almeno 3 mesi. Le persone sperimentano dolore ogni giorno, a volte non molto intenso, ma comunque presente e fastidioso fino ad arrivare a delle volte in cui diventa insopportabile.
Quali sono gli effetti del dolore cronico, quali sono i segnali che potresti notare?
IL DOLORE CRONICO INFLUENZA LE TUE EMOZIONI E IL TUO UMORE
Il dolore cronico porta la persona a non vivere serenamente la quotidianità e soprattutto a non riuscire a vivere con leggerezza i momenti di piacere. Influenza i livelli di energia, è comune che le persone con dolore cronico riferiscano stanchezza, bassa motivazione fino a sviluppare una visione pessimistica della vita. Potresti notare infatti pensieri di mancanza di speranza e quindi pensare che le cose non cambieranno mai e non miglioreranno, anzi molte persone pensano che potrebbero anche peggiorare.
IL DOLORE CRONICO INFLUENZA LA TUA RUOTINE QUOTIDIANA
Potresti notare difficoltà a dormire regolarmente, ad alimentarti correttamente e in generale a vivere in funzione del dolore. Molte persone faticano a muoversi adeguatamente, a volte si fa fatica anche ad alzarsi dal letto
CAMBIAMENTI NELLA VITA SOCIALE
Potresti notare cambiamenti nella tua vita sociale a causa del dolore, della stanchezza, ma anche a causa degli effetti collaterali dei farmaci che stai assumendo. Alcune tipologie di dolore cronico impediscono alla persona di fare alcune attività che comunemente vengono fatte da amici e familiari e quindi non possono partecipare con costanza, alimentando un senso di esclusione e ingiustizia. Chi sperimenta dolore cronico può trovarsi isolato, un po’ perché le persone intorno a sé tendono a sottovalutare e sminuire il malessere, un po’ perché tante persone con dolore si trovano a rifiutare il supporto e l’aiuto perché pensano di non meritare sostegno e cure perché pensano di essere un peso
SPERIMENTI SENSO DI COLPA E IMPOTENZA
Molto spesso quando il dolore è troppo intenso le persone non riescono a fare quello che dovrebbero e vorrebbero. Ad esempio non riescono ad andare al lavoro, a fare le commissioni, vedere amici e questo spesso porta la persona ad arrabbiarsi con sé stessa per non essere in grado di fare queste cose. Vivere con il dolore cronico spesso significa dover affrontare un percorso di accettazione di sé e dei propri limiti. E non è mica facile. Tante persone infatti negano inizialmente di avere un problema e vivono come se niente fosse, ma poi magari si sta peggio e poi arriva la rabbia, la tristezza. Molte persone si trovano a dover mettere in discussione i loro i sogni, i loro progetti futuri, il loro ruolo per via della loro patologia. A volte è proprio come dover elaborare un lutto e questo porta a sperimentare moltissime emozioni e richiede tempo
Cosa posso fare se soffro di dolore cronico
Percepire un dolore a volte può portare la persona a sperimentare stati di forte paura e ansia perché magari si pensa di avere qualcosa di grave. È importante però capire le cause del dolore cronico quindi prima di tutto rivolgersi ad esperti che possano orientarti verso una corretta diagnosi. Può capitare che nonostante le visite non emergano dati sufficienti per fare una diagnosi e questo può essere frustrante, soprattutto se si viene scaricati con l’etichetta “di paziente psicosomatico” che lascia intendere “il problema è nella tua testa, fatti vedere da uno bravo”. Ricorda però che il dolore, anche se non accompagnato da diagnosi medica, è comunque dolore quindi merita attenzione e soprattutto merita una terapia.
Per questo, sia che tu abbia una diagnosi, sia che tu non la abbia, se il dolore influenza significativamente la tua vita può essere utile parlarne con un terapeuta. Come lavora uno psicologo in questi casi? Prima di tutto cercherà di capire cosa alimenta il tuo malessere, cosa invece lo riduce in modo da aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi realistici e ad avere una vita il più equilibrata possibile.
Lo psicologo poi può aiutarti a trovare professionisti in grado di aiutarti a stare bene. Lo psicologo non può e non deve occuparsi di tutto, ma collabora attivamente con altri professionisti, sanitari e non. Mente e corpo sono strettamente collegati quindi sarà fondamentale lavorare non solo sui tuoi stati emotivi, ma anche il corpo non deve essere trascurato. A volte una terapia farmacologica può aiutare a rendere più gestibile il malessere e quindi uno psichiatra o anche il tuo medico di base possono aiutarti a identificare una terapia farmacologica adatta se serve. Anche l’alimentazione non deve essere trascurata. Un esperto della nutrizione può aiutarti ad assumere alimenti in grado di ridurre lo stato infiammatorio e in generale ad aiutarti a ridurre il malessere. Sarà fondamentale anche trovare una corretta routine che ti permetta di fare attività fisica regolarmente. Molte persone con dolore cronico rinunciano a muoversi, tuttavia il movimento, se fatto con criterio e ancora meglio se fatto accompagnati da un professionista può aiutare il corpo a stare bene. Se hai già dei professionisti di fiducia, ancora meglio, lo psicologo se avrà il tuo consenso, potrà mettersi in contatto con loro in modo da capire meglio l’andamento della tua patologia e della terapia.
Lo psicologo ti aiuterà anche ad organizzare la tua giornata e il tuo spazio in modo da ridurre l’impatto del dolore. Molte persone con dolore cronico descrivono la loro condizione come essere sulle montagne russe. Ci sono giorni in cui si sta benissimo e sembra sia sparito tutto quindi si fa e si fa anche tropppo, per poi il giorno dopo senza particolari motivi ci si sente uno straccio e non si riesce a fare niente. Questo su e giù continuo non aiuta ad avere equilibrio e a favorire una gestione efficace dello stress. Lo psicologo infatti ti aiuterà a gestire in modo efficace le situazioni stressanti. Ricorda che quando siamo stressati si attiva nel nostro cervello l’asse ipotalamo- ipofisi- surrene e quando questo sistema si attiva cronicamente il nostro cervello diventa meno capace di disattivare il dolore, la tensione muscolare e l’infiammazione e di conseguenza dolore e stati infiammatori aumenteranno
Per concludere le persone che si trovano a convivere quotidianamente con un dolore cronico, che sia emicrania, fibromialgia, dolori articolari, muscolari e in generale qualsiasi tipo di dolore, sperimentano un forte impatto sul loro modo di vivere le emozioni, i pensieri e le loro relazioni. Avere cura del proprio dolore può aiutarti a ridurre ansia, depressione, rabbia e in generale a migliorare il tuo stato di benessere