Il termine ansia si riferisce ad una sensazione di preoccupazione, apprensione, paura e nervosismo che viene sperimentata dalle persone in situazioni che considerano come preoccupanti e particolarmente stressanti.
Spesso l’ansia si associa alla paura di perdere qualcosa: paura di perdere lo status, paura di perdere il controllo, paura di perdere qualcuno, di perdere oggetti e in alcune situazioni anche la vita.
A volte però l’ansia è difficile da cogliere perché si manifesta con sensazioni più vaghe e confuse e, spesso, la persona stessa non sa perché si sente in quel modo, apparentemente non c’è nulla di cui preoccuparsi.
Semplificando al massimo la sua definizione, l’ansia è un’emozione che ci prepara e motiva all’azione. In particolare l’ansia compare davanti ad un pericolo, ad una minaccia e ci prepara a due tipi di risposta: l’attacco o la fuga. Per farti un esempio ancora più pratico, l’ansia viene spesso paragonata ad un allarme. Quando capta un segnale minaccioso, si attiva e attiva il tuo corpo in modo che tu abbia energie sufficienti per proteggerti. L’unico problema è che questo allarme non è tarato perfettamente e quindi a volte si attiva anche quando un reale pericolo non c’è. Oppure, molte persone, mi raccontano che provano ansia in situazioni che gli ricordano eventi spiacevoli passati. Quindi razionalmente sanno che oggi riuscirebbero a gestire le cose, ma l’allarme si attiva comunque e quindi il loro corpo reagisce ancora come reagiva in passato.
Quindi per riassumere, l’ansia si associa alla preoccupazione, all’anticipazione che potrebbe succedere qualcosa di molto spiacevole. E cosa fa il corpo in queste situazioni? Attiva il cortisolo, tra gli altri ormoni che sono responsabili della risposta eccitatoria per farci scappare e sopravvivere. Quindi in queste situazioni è difficile ragionare, al nostro cervello non serve pensare, valutare varie opzioni perché davanti ad un pericolo dobbiamo scappare.
Un aspetto importante dell’ansia che ci tengo a sottolineare è che in realtà è uno stato emotivo assolutamente sano e normale. Spesso l’ansia viene etichettata come uno stato emotivo mostruoso da evitare ad ogni costo. Senz’altro l’ansia rientra tra gli stati emotivi poco piacevoli, ma in realtà ci prepara ad affrontare i pericoli e ci protegge.
Tuttavia, l’ansia è funzionale e adattiva fintanto che rimane entro certi limiti. Quando le preoccupazioni, le tensioni e le paure cominciano ad interferire eccessivamente con la tua vita quotidiana e tu stesso ti accorgi che il tuo benessere ne sta risentendo, potrebbe trattarsi di un disturbo d’ansia. Per tornare all’esempio dell’allarme, l’ansia diventa un problema quando l’allarme si attiva un po’ troppo spesso e senza motivo. Eh si perché la fregatura dell’ansia è che quando si cronicizza si diventa ipersensibili e ipervigili in moltissime situazioni e quindi sono portato a vedere catastrofi, difficoltà e pericoli ovunque. Questo attiva un circolo vizioso che porta ad autorinforzare il pensiero negativo portandomi a vivere costantemente in modalità sopravvivenza. E non riesco più a godermi niente.
Il problema è che anche il corpo ne risente perché il rilascio costante di cortisolo e altri ormoni associati all’attivazione corporea, porta il corpo ad uno stato di allerta costante ed è qui che compaiono problematiche di tensione muscolare, dolori, stanchezza cronica e infiammazione.
Per riassumere quindi, l’ansia ti aiuta ad incanalare le tue energie per affrontare una situazione stressante, positiva o negativa. Nel tempo però è importante che ritorni nei range in modo da poterti permettere di vivere serenamente la quotidianità senza limitarti. Quando noti che l’ansia si attiva troppo spesso e senza ragione allora è importante provarne a capire le motivazioni. La psicoterapia può aiutarti in questo prchè ha proprio l’obiettivo di ritarare il tuo sistema di allarme interiore con tecniche e strategie che non elimineranno l’ansia, perché oltre ad essere un grosso danno sarebbe anche un obiettivo impossibile da raggiungere, ma aiuteranno a ridimensionare lo stato di attivazione.