CHI SONO E COME POSSO AIUTARTI

Sono Elisa Brucoli, Psicologa e Psicoterapeuta e mi occupo di crescita personale e benessere psicologico. Aiuto le persone a raggiungere i propri obiettivi, ad essere più consapevoli e a ritrovare il proprio equilibrio, in tempi brevi.

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Gestisci e affronta l'ansia con strategie semplici ed efficaci e tecniche di rilassamento psicocorporeo

Supera un momento difficile e ritrova la serenità

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Liberati di vecchie abitudini distruttive e scopri nuovi comportamenti più utili per raggiungere il benessere che meriti

Inizia un percorso breve ed efficace

Utilizzo metodologie di terapia psicologica breve evidence based

LE CONSEGUENZE DEL PERFEZIONISMO SULLA TUA SALUTE MENTALE essere perfezionisti sintomi ansia e bassa autostima



Che effetto ha l’essere perfezionisti sulla mia salute mentale?

Essere perfezionisti è una patologia?

Te ne parlo in questo articolo, sono Elisa Brucoli, psicologa e psicoterapeuta. Parto subito con il dirti che l’essere perfezionisti non è una patologia. Il perfezionismo è un tratto della personalità. Viene spesso demonizzato e tante volte questo termine viene utilizzato come dispregiativo.

Che cosa significa essere perfezionisti? In poche parole significa essere persone che si pongono standard molto alti. Queste persone però non sono solo sognatori ad occhi aperti. Queste persone raggiungono spessissimo i loro obiettivi, a volte ottengono risultati eccellenti, sono in grado di costruirsi anche posizioni molto significative nella loro vita. Il problema del perfezionista non sono gli obiettivi alti. Il problema è che non basta mai. Non importa quali siano i risultati raggiunti e i passi avanti fatti, non bastano e loro, come persone, non sono mai abbastanza. Molte persone che sperimentano il perfezionismo tengono moltissimo anche al non commettere errori. Quindi ogni azione viene spesso controllata e pianificata in modo da non fare scivoloni. Oltre alla fatica nel controllare tutto questo, si aggiunge spesso la delusione, perchè in realtà l’errore e la critica arrivano quasi sempre  e questo fa sperimentare vissuti di forte stress. Ti parlo della correlazione tra perfezionismo e salute mentale perchè chi ha livelli molto alti di perfezionismo e rigidità tende a sperimentare più frequentemente sintomi ansiosi e a volte depressivi

Come ti dicevo però il perfezionismo non è una patologia. Se ci pensi è spesso un’ottima strategia difensiva che ci permette di evitare il fallimento. Diciamocelo chiaramente, a nessuno di noi piace commettere errori o sentire di fallire e di non poter raggiungere i propri obiettivi. Non ci piace molto essere criticati, giudicati, esclusi per via del nostro comportamento. Alzare i nostri standard, diventare un pò più esigenti con noi stessi, ci aiuta a tutelarci da queste sensazioni. Anzi a volte il perfezionismo può essere anche costruttivo. Alzare l’asticella ci permette di fare le cose correttamente, uscire dalla nostra zona di comfort e di crescere, apprendendo nuove competenze e magari crescere nell’ambito scolastico, lavorativo e sociale. Tutto questo può diventare un problema se, come dicevo prima, l’alzare l’asticella è strettamente correlato all’aumento del nostro malessere. Il perfezionismo può diventare distruttivo se diventa un meccanismo di funzionamento eccessivamente presente e rigido. Chi sperimenta il perfezionismo distruttivo e me ne parla in seduta, mi racconta spesso che questo comportamento invece di motivare e aiutare a raggiungere gli obiettivi e un buon livello di soddisfazione, fa sentire bloccati, spaventati e costantemente insoddisfatti. E non solo, un altro aspetto cruciale evidenziato anche da Shafran in un ricerca recente a riguardo che ha ispirato il mio articolo di oggi, è che chi tende ad essere eccessivamente perfezionista, lega spesso il proprio valore come persona agli obiettivi che raggiunge. Quindi se raggiungo i miei standard sono “buono” o “bravo” se non li raggiungo sono “una schifezza, non valgo niente”. Capite bene come questa connessione possa generare sofferenza perchè sostanzialmente le cose vanno bene solo se sono perfetto. Ma essendo la perfezione difficilmente raggiungibile, è come se mi intrapolassi in questi standard e paradossalmente bloccassi la mia crescita e la mia vita.


Come potresti sentirti se il perfezionismo sta diventato troppo presente nella tua vita?

Potresti notare una costante presenza di preoccupazioni e pensieri eccessivamente negativi. E’ come se, prima di compiere un qualsiasi passo o qualsiasi scelta, dovessimo scandagliare ogni singola variabile nella nostra realtà per evitare qualsiasi errore o fallimento. Questo ci porta a diventare ipercontrollanti. Ma come in tutte le situazioni di eccessiva ricerca di controllo, l’effetto è esattamente l’opposto. Questo può avere un effetto diretto sul tuo umore. Potresti notare costante agitazione, un elevato stato di allerta e umore basso. Potresti sperimentare non solo tristezza, ma anche un forte senso di rabbia e frustrazione. Come dico sempre, c’è un collegamento continuo tra corpo e mente quindi anche il tuo corpo potrebbe risentirne. Tensione muscolare, difficoltà del sonno, disturbi digestivi sono solo alcuni dei sintomi che possono essere sperimentati.


Da dove nasce il perfezionismo?

Questa è una domandona, non perchè non ci sia risposta, ma perchè come dico spesso nei miei video ognuno di noi ha ragioni differenti nello sviluppare un meccanismo difensivo. Se prendi due persone perfezioniste, analizzi e conosci la loro storia scoprirai che, sebbene i comportamenti siano molto simili, la radice del comportamento è diversa. Se quindi dobbiamo generalizzare, secondo la ricerca di cui ti parlavo prima, il perfezionismo è spesso correlato alla bassa stima di sè.

Più mi svaluto, più utilizzo i miei standard alti per compensare il vuoto, più però questi risultano irraggiungibili o comunque mai sufficienti e più questo conferma la mia bassa stima.

Un altro fattore spesso presente nelle situazioni perfezionismo distruttivo, è l’eccessivo senso critico.

Se una perfezionista raggiunge l’obiettivo, sia se non lo raggiunge, si bastonerà interiormente ipercriticandosi. Comunque vada si prenderà a mazzate. Si dirà che doveva fare le cose meglio, doveva farle più velocemente, o lentamente, doveva dire o fare una cosa in più o una cosa in meno; insomma come dicevo prima, qualsiasi cosa non sarà abbastanza. E attenzione questo dialogo interiore non riguarda solo l’ambito lavorativo o scolastico. Questo dialogo dilaga ovunque: nelle relazioni significative, quando si comincia un nuovo hobby, nella pratica dello sport, ecc.


Riprendendo il discorso sul perfezionismo costruttivo invece questo loop che alimenta la bassa stima di sè non si auto alimenta. Anche il perfezionismo costruttivo può partire da una base di mancanza. Tuttavia se l’obiettivo non verrà raggiungo questo non intaccherà il valore della persona e se l’obiettivo verrà raggiunto, non scatterà l’ipercriticismo, ma al contrario ci sarà soddisfazione, magari non al 100%, però la persona sente di crescere e migliorare, sentirà che è abbastanza e potrà gustarsi il risultato raggiunto.


Se ti riconosci nel meccanismo del perfezionismo distruttivo, sappi che c’è speranza e non sei da solo. Ti lascio qualche indicazione per aiutarti. Come detto poco fa, il perfezionismo non va combattutto, distrutto o sconfitto. È però un meccanismo che va regolato. Come ti dicevo, può aiutarti a crescere e migliorarti e non c’è niente di male in questo. Non siamo tutti uguali, quindi se l’utilizzare questo meccanismo tutto sommato ti aiuta e non genera malessere non occorre allarmarsi. Diverso invece è se questo meccanismo ti fa stare molto male. Per aiutarti a capire se il perfezionismo sta diventando una forma di autosabotaggio prova a prestare attenzione al tuo dialogo interiore: se noti insoddisfazione e ipercriticismo questo può essere il segnale che potresti aiutarti a regolare questo meccanismo. Siccome come ti ho anticipato, il perfezionismo distruttivo può portare a sviluppare sintomi clinici, è importante intervenire per tempo ed evitare che il malessere si cronicizzi. Il miglior suggerimento che posso darti, soprattutto se hai già provato ad aiutoaiutarti con pochi risultati, è condividere i tuoi vissuti con uno psicoterapeuta. Io ad esempio nei miei percorsi aiuto i pazienti a conoscere la radice del loro perfezionismo e di conseguenza andiamo a lavorare in modo molto mirato così da evitare il cronicizzarsi del malessere e risolvere il loop di autocritica e bassa autostima in tempi brevi.




Sono Elisa Brucoli, psicologa clinica.
Aiuto le persone a migliorare le loro abitudini e le loro relazioni, sostenendole nel trovare strategie efficaci per potenziare il benessere e gestire l'ansia e lo stress. Su questo sito puoi trovare risorse, spunti di riflessione, esercizi di rilassamento e informazioni completamente gratuite per favorire la tua crescita personale e la conoscenza di te stesso.
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