Capita spesso che i pensieri negativi invadano la nostra mente. Più proviamo a farli andare via più loro tornano, ancora e ancora. Non stai impazzendo, non sei da solo, devi sapere che il nostro cervello è pessimista di natura. Sono Elisa Brucoli, psicologa e psicoterapeuta e in questo articolo parliamo della spirale di pensieri negativi e come puoi aiutarti nei momenti più difficili.
La nostra evoluzione ci ha portato ad alimentare il pensiero negativo perchè fondamentalmente ci ha permesso di sopravvivere. Se pensavamo negativo avevamo più probabilità di sopravvivere perchè pensavamo anche alle possibili soluzioni. Il nostro cervello ha al suo interno miliardi di neuroni, ciascuno collegato all’altro, e devi sapere che i collegamenti neurali più forti sono quelli che usiamo maggiormente. Il problema si crea quando abbiamo abitudini di pensiero negative: più pensi negativo, più quelle connessioni si rafforzano e si attiveranno più facilmente in futuro.
Un bel problema vero? La buona notizia però è che, pur dovendo fare un pò di fatica all’inizio, così come abbiamo rafforzato quelle connessioni, possiamo anche indebolirle e rafforzarne altre che possono aiutarci a stare meglio. Questo lavoro è quello che si fa in terapia, che non è lavaggio del cervello, ma attraverso la conoscenza di come funzioniamo da un punto di vista neuropsicologico, possiamo costruire meccanismi di pensiero efficaci. In questo articolo provo a lasciarti alcuni spunti di riflessione riguardo ai pensieri negativi e ai loro meccanismi. Se fai caso ai tuoi pensieri negativi, essi possono essere orientati al passato o al futuro, o a volte anche contemporaneamente in entrambe le direzioni. Se sei ancorato al passato, magari ti torneranno in mente ricordi spiacevoli, di sofferenza, di vergogna, di dolore. Se sei orientato al futuro invece potrebbe aumentare la tua ansia perchè magari potresti pensare “Oh no succederà una catastrofe”, oppure “Oh no andrà tutto male e io sarò un fallimento”. Naturalmente non c’è niente di male a pensare al passato o al futuro, è l’eccesso di pensieri in una, nell’altra o in entrambe le direzioni che, come dicevo prima, possono rafforzare le nostre connessioni neurali aumentando la probabilità di stati ansiosi o dolorosi nel momento presente. La cosa assurda è che la nostra mente non riesce a distinguere un pensiero dalla realtà. Quindi se tu ti trovi a pensare a scenari catastrofici e negativi del passato o del futuro, stai facendo vivere negatività e sofferenza al tuo corpo e alla tua mente in questo momento; quindi un malessere pensato e immaginato diventa un malessere reale e presente. La vera fregatura dei pensieri negativi infatti è che invadono il nostro presente, portano sofferenza, anche se magari il momento presente è sicuro e abbastanza tranquillo.
Come si può uscire da questo meccanismo?
Ci possono essere tantissime strategie, quella che suggerisco più spesso ai miei pazienti che si trovano incastrati nei pensieri negativi è provare a praticare la mindfulness e gli esercizi di grounding.
La mindfulness infatti ha degli ottimi benefici per chi si trova incastrato nei pensieri. Spesso si pensa che la mindfulness sia una tecnica di rilassamento, quando in realtà è uno stato dell’essere che ci aiuta ad essere consapevoli, accoglienti e non giudicanti verso noi stessi. Questo modo di pensare chiaramente può dare benefici dal punto di vista del rilassamento e della pace interiore.Ti parlo della mindfulness in relazione ai pensieri negativi perchè ti può aiutare a gestire i tuoi pensieri e a prendere consapevolezza dei tuoi processi mentali. Quando siamo intrappolati nella spirale dei pensieri negativi siamo completamente immersi nella nostra testa, la nostra realtà sono i nostri pensieri e anche il nostro corpo, proprio come ti dicevo prima, penserà che gli scenari della nostra mente siano realtà e quindi svilupperà sintomi e sensazioni correlate a quello che stiamo pensando. Con gli esercizi di mindfulness e di grounding interrompiamo questo circolo vizioso. Siccome noi non possiamo pensare a più cose contemporaneamente, con questi esercizi spostiamo la nostra attenzione dai nostri pensieri catastrofici, al momento presente magari prestando attenzione a ciò che ci circonda, ai suoni, alle sensazioni corporee, a ciò che vediamo, al nostro respiro.
Ci tengo ad aggiungere un’altra informazione importante perchè spesso su questa cosa ci caschiamo. Quando cerchiamo di interrompere la spirale di pensieri negativi lasciamo che la nostra mente vaghi nel tentativo di trovare un pensiero alternativo. Il problema è che, come dicevo all’inizio del video, siamo programmati per la negatività quindi è molto probabile che la nostra mente, per scappare da un pensiero negativo, ci porti ancora su pensieri negativi e via che il circolo ricomincia. Dobbiamo quindi essere consapevoli di questo meccanismo e, gentilmente, riportare la nostra mente su scenari e pensieri più realistici, non per forza positivi, ma realistici e costruttivi.
E qui so che potreste pensare “Sì però fare tutta questa fatica ogni volta per uscire dai pensieri negativi mi fa perdere le speranze”. Come dicevo prima, la buona notizia è che, così come abbiamo rafforzato le connessioni con i pensieri negativi, possiamo indebolirle e, praticando la mindfulness frequentemente, stiamo letteralmente allenando il cervello a ridirezionarsi su meccanismi di pensiero costruttivi. Dopo un pò di pratica, noterai infatti che sarà più semplice uscire dalla spirale e a volte lo farai anche automaticamente. Se tutto questo discorso teorico sulla mindfulness ti lascia ancora qualche dubbio, ti invito a provare gli esercizi di mindfulness disponibili sul mio canale YouTube, così puoi mettere questi suggerimenti subito in pratica. Non dimenticarti poi che queste informazioni non sostituiscono una consulenza con uno specialista anche perchè sono indicazioni generali a scopo divulgativo. Se i tuoi pensieri sono molto negativi e ti generano molta sofferenza, parlare con uno specialista della salute mentale può fare davvero la differenza rispetto ad un solo video o articolo online. Uno psicoterapeuta infatti può anche aiutarti a capire se gli esercizi di mindfulness sono adatti a te e può aiutarti nel tuo percorso di apprendimento della pratica partendo dalla tua situazione specifica.